Osteria del Castello in Cengio Alto

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Lunedì: pranzo

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Osteria del Castello 2023. Potete scegliere il menù degustazione bello completo, potete scegliere un solo piatto, un piatto in due, un piatto in tre per fare solo aperitivo con un cocktail Origine. O mangiare di tutto innaffiato dal nostro dolcetto in caraffa o prendervi una bella bottiglia. Come volete, come vi piace di più. Tutto modulabile, massima libertà di abbinamento. Dal pane fritto in avanti fino ai bio liquori con tutta la gamma disponibile.

per dettagli clicca qua: come si mangia

LOCALE STORICO
DAL 1906 IN CENGIO ALTO


Nata come osteria del borgo frequentata dagli abitanti indigeni si è sviluppata nel dopoguerra diventando punto di riferimento nella zona per gli amanti della cucina tradizionale. La cultura gastronomica è quella della vicinissima Alta Langa (5 km da Montezemolo) con una tenue influenza dell’altrettanto vicina Riviera Ligure. Siamo sulle vie del sale che da Finale Ligure portano verso le pianure Piemontesi, territorio per tutto il medioevo in possesso dei Marchesi del Carretto. Il nome Osteria del Castello fa riferimento proprio al Castello di Cengio (proprietà dei Del Carretto dal 1200) le cui rovine si trovano a poche centinaia di metri dal borgo di Cengio Alto in cui ha se de il locale. I primi riconoscimenti importanti risalgono agli anni 60’ del secolo scorso da parte dell’Accademia della Cucina Italiana ( i premi vinti sono oggi esposti sul palchetto storico nella sala principale)


LA VISIONE PRE BOOM


Negli ultimi anni l’Osteria del Castello in collaborazione con L’Associazione Culturale Le Stelle ed il Laboratorio Bio Liquori Origine http://www.origine laboratorio.it ha svolto un’accurata ricerca sulla cucina tradizionale delle Valli Bormida (entroterra della provincia di Savon a sul confine con la provincia di Cuneo raccogliendo più di 50 ricette tradizionali appartenenti alla tradizione orale facendole diventare dispense a disposizione degli studenti iscritti ai corsi di cucina. Ad uno dei nostri sughi per le tagliatelle e i ravioli al plin abbiamo dato il nome di sugo pre boom ovvero prima del boom economico e l’avvento della grande distribuzione di alimenti e bevande. E’ il sugo classico della cucina povera con fegatini e frattaglie e poco concentrato di pomodoro con una lun ga cottura che ben rappresenta lo stile del locale. La visione pre boom è diventata così simbolicamente la nostra maniera di definire un’identità che nasce dal sapere popolare e dall’economia della cascina a ciclo chiuso.

Una rara immagine dell’Osteria a inizio 900 quando era sulla piazza di Cengio Alto

L’Osteria del Castello in Cengio Alto dal 1906 continua la sua storia evolutiva di trasformazione. Ci rivolgiamo all’ambiente naturale di cui facciamo parte con rispetto e senso di appartenenza. Da oggi per ogni piatto troverete l’elenco dettagliato degli ingredienti che lo compongono. Gli asterischi indicano le materie prime derivanti dalla filiera biologica. Un attenzione particolare è rivolta al benessere animale. Vogliamo avere la garanzia che gli animali che diventano nostro cibo attraverso la loro carne e i prodotti derivati vengano allevati con rispetto e siano trattati in modo degno fino al momento della loro morte. I nostri antenati ci hanno trasmesso questo rispetto profondo ma negli allevamenti intensivi lo abbiamo perso. La costrizione, la mancanza di libertà e le sofferenze che infliggiamo agli esseri animali hanno bisogno di essere viste e sentite per quello che sono. Dopo aver percepito tutto questo possiamo scegliere senza chiudere gli occhi. La nostra scelta è di iniziare a selezionare carni, salumi e prodotti derivati di origine animale provenienti dalla filiera biologica con garanzia del benessere animale a monte secondo il Regolamento CE 834/07 E 889/08. Un passo alla volta l’obbiettivo è arrivare ad avere tutte le materie prime certificate. In questa ricerca il concetto di prodotto territoriale a km zero resta importante solo se abbiamo certezza del benessere animale a monte. In caso contrario preferiamo allargare i confini ed arrivare dove sono garantiti i requisiti che vogliamo. Fortunatamente oggi le distanze non sono più un problema e tutto è sempre più interconnesso. Naturalmente troverete sempre i nostri piatti della tradizione con gusti e sapori evocativi. Il saper fare in cucina e la saggezza delle nonne, dei nonni, delle bis nonne, dei tris nonni e ancora più indietro rimane il fondamento con la sua economia pre boom economico e lo stile autentico. Sulle solide fondamenta costruiamo il nuovo così come avevano già fatto loro a loro volta e tutto continua uguale e diverso.

ARCHIVIO PRIMAVERA 2012

Ecco a Voi  l’Osteria di Cengio Alto di cui toviamo tracce fin dal 1906 negli archivi comunali. Tradizione consolidata, ma forma nuova. L’esperienza culinaria si legherà ad una ambiziosa proposta culturale. Il progetto nasce dalla ricerca svolta nel campo alimentare del Laboratorio Liquori Valbormida Origine e dall’attività culturale dell’Associazione Le Stelle, entrambi con sede nel borgo antico di Cengio Alto. L’idea è quella di mettere insieme la riproposta di una cucina semplice, legata al territorio e alle tradizionali pratiche di lavoro, con eventi di natura culturale: dalla lettura di brani alla proiezione di filmati, da mostre e rassegne a serate dedicate alla musica. Spiega, a questo proposito, Alessandro Pancini, fondatore con Luca Graffo di Origine e presidente de Le Stelle: “il centro del nostro interesse sarà la cultura del cibo e del bere, della convivialità come momento di socializzazione, di scambio e di crescita comune; ed è per questo che siamo partiti dal recuperare la cucina del territorio, anzi la cucina tipica proprio di questo locale, ad iniziare da prodotti di qualità e dai saperi culinari di chi per anni ha sperimentato in proprio tecniche e preparazioni ed ora le vuole condividere”.

In cucina e in sala, infatti, troveranno posto sia l’esperienza di Franca, che per anni ha diretto il ristorante, sia di Bruna (le mamme di Alessandro e Luca) che tracceranno la strada, ma soprattutto di  alcune giovani ragazze, come , Monica. Chiaramente non mancheranno Luca. Enrico e Alessandro. Tutti  si sono mostrati disponibili a raccogliere il testimone e a portare avanti il mestiere: “per noi – dicono – non si tratta solo di un lavoro, ma è anche il modo di tenere insieme le generazioni, di mantenere, attraverso il cibo, una continuità fatta di saperi e di persone”.

Le ricette esprimeranno un territorio di confine, quale è la Valle Bormida, e dunque prenderanno dalla migliore tradizione ligure e piemontese, ma ci saranno anche serate a tema, in cui a dominare sarà un piatto, un ingrediente o una preparazione, magari recuperando ricette dimenticate o che ormai non si fanno quasi più. Si può anche dire che il patrimonio più privato e intimo della cucina, quella cucina che si fa in casa, nelle occasioni speciali, troverà una condivisione pubblica nel nuovo locale. Qui l’aggettivo “famigliare” non è una mera etichetta, ma risponde in pieno alla vocazione di chi pensa ad una cucina davvero fatta in casa, che è appunto famigliare perché ci appartiene e la riconosciamo, ma anche perché fatta nei modi consueti, come abbiamo visto fare appunto nelle nostre cucine di casa. E non c’è luogo migliore di una cucina per scoprirci simili agli altri, per trovare la possibilità anche di incontrare altre culture e altre sensibilità.

D’altra parte, prima ancora che legata ad un qualche evento, la cultura è insita nel cibo stesso. “Si può tranquillamente parlare di cultura del cibo – ci diceva Davide Montino, ricercatore e docente all’Università di Genova e animatore di svariate iniziative de Le Stelle  – ed in primo luogo l’Osteria con l’aiuto delle Stelle svilupperà un discorso in questa direzione: il cibo come consapevolezza di ciò che rappresenta un piatto, nel rispetto dei tempi della natura e della produzione; il cibo come testimonianza della cultura che lo ha prodotto e che si è tramandata, pur modificandosi anche profondamente, fino ad oggi.

osteria-2017Sempre citando citando il nostro Montino “Non vorremmo quindi limitarci a nostalgie di tempi che non ci sono più, ma proporre un recupero culinario che sia anche il recupero di pratiche come lo stare insieme, il condividere saperi e approfondire la conoscenza di ciò che mangiamo e di come lo mangiamo. La pietanza che ci viene servita è solo il momento conclusivo di una filiera che ha visto agire pratiche e saperi nello spazio e nel tempo, e che trovano una sintesi nel piatto che abbiamo di fronte.”

Ecco, vorremmo che mangiare da noi significasse in primo luogo una esperienza di questo tipo. Ovviamente, poi, ci saranno anche eventi culturali specifici, dalla presentazione di libri a conversazioni con esperti e studiosi, mostre e rassegne varie Non solo cibo, ma con la cucina la possibilità di adattare gli spazi a diverse attività. Mangiare sarà elemento di percorsi più complessi e arricchenti, ma non meno importante sarà il rapporto con le produzioni locali: “intorno alla proposta dei piatti che hanno caratterizzato il ristorante negli anni precedenti – dalle verdure ripiene ai salumi, dai ravioli rigorosamente fatti in casa al pane fritto, dagli arrosti al classico “mattone” dolce  ci sarà una particolare attenzione ai prodotti del territorio, alla loro qualità, – aggiunge Luca Graffo – recuperando il modello di Origine: ancora una volta sarà la qualità dell’offerta a fare la differenza”.  Conclude Enrico Battaglia “ Percorreremo una strada antica con nuovi slanci in avanti insieme”

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Das Gastwirtshaus del Castello (des Schlosses) in Cengio Alto, kurze Historie und Sinnesrichtung
Spuren des Gastwirtshauses in Cengio Alto sind seit 1906 im Gemeindearchiv zu finden, hier treffen sich konsolidierte Tradition und seine neue Form.
Die kulinarische Erfahrung verbindet sich mit einem anspruchsvollen kulturellen Angebot. Das Projekt entsteht aus der Suche im Lebensmittelbereich des Likörlaboratorium Bormida-Tal Origine (Ursprung) und der kulturellen Tätigkeit des Kulturvereins Le Stelle, beide mit Sitz im Altweiler von Cengio Alto.
Die Inspiration ist, eine neu angebotene einfache Kochkultur, die an das Gebiet und an die traditionellen Arbeitsbrauchtümer gebunden ist, zusammen mit kulturellen Ereignissen zu verbinden: von der Lesung von Schriftstücken zur Filmprojektion, von Ausstellungen und Galerien zu Musikabenden.
Hierzu erklärt, Alessandro Pancini, Gründer von Origine zusammen mit Luca Graffo und Vorsitzender von Le Stelle: „unser Hauptinteresse ist die Kultur des Essens und Trinkens, der Tafelfreuden, als Zeit des Kontakteknüpfen, der Gegenseitigkeit und des gemeinsamen Wachstums; und aus diesem Grund sind wir von der Kochkultur unseres Raums ausgegangen, vielmehr, von der typischen Küche dieses Gasthofs, beginnend von Qualitätsprodukten und jahrelang ausgeübten kulinarischen Kenntnissen, die zu eigenen Verfahren und Zubereitungen geworden sind und nun weitergegeben werden.
Die Hände von Rita Frühling 2012 110

Zur Verfügung der neuen Generationen steht die Erfahrung von Francesca, die viele Jahre das Restaurant geleitet hat, und Bruna, Inhaberin der Tradition (die Mütter von Alessandro und Luca). Luca, Enrico und Alessandro die drei neuen Betreiber. Alle sagten sich bereit das Staffelholz entgegenzunehmen und das Metier weiterzuführen. „für uns – sagen sie – handelt es sich nicht nur um Arbeit, sondern es ist auch eine Weise die Generationen zusammenzuhalten, durch die Speisen, eine Beständigkeit zu erhalten, die aus Wissen und Personen besteht.
Die Rezepte drücken ein Grenzgebiet, das, das Bormida-Tal ist, aus, und nehmen dementsprechend von der besten ligurischen und piemontischen Tradition, aber es gibt auch thematische Abende, mit einer dominierenden Speise, Zutat oder Zubereitung, möglicherweise durch das Aufarbeiten von Rezepten die vergessen wurden oder kaum noch gemacht werden. Man kann auch sagen, dass das privateste und familiärste Kochkunstvermögen, die Kochkunst die zu Hause bei besonderen Gelegenheiten gemacht wird, eine öffentliche Beteiligung in einer neuen Gaststätte findet. Hier ist das Eigenschaftswort „familiär“ nicht ein reines Etikett, sondern entspricht vollkommen der Berufung, derjenigen, die denken, dass eine hausgemachte Kost eben familiär ist, zumal sie zu uns gehört und wir sie erkennen, aber auch weil sie wie immer vorbereitet wird, wie wir es in den heimischen Küchen gesehen haben.
Und es gibt keinen besseren Ort als die Küche, um uns den anderen gegenüber gleich zu entdecken, um neue Anlässe der Begegnung mit anderen Kulturen und Sensibilitäten zu finden.
Andererseits, ist die Kultur selbst, ein Teil der Gerichte, ehe sie sich mit einem bestimmten Ereignis verbinden. „Man kann ruhig über Essenskultur sprechen“ – so sagte Davide Montino, Forscher und Dozent an der Universität in Genua und Anreger von verschiedenen Initiativen des Le Stelle – „und allen voran, entwickelt das Gastwirtshaus mit Hilfe von Le Stelle etwas in diese Richtung: die Speise, wie ein Bewusstsein über das was ein Gericht, in der Achtung der Zeiten der Natur und der Produktion, darstellt; die Speise wie ein Nachweis der Kultur, die sie erarbeitet und bis heute überliefert hat, auch wenn sie sich bedeutend verändert hat“.
Für Info: http://www.osteriadelcastello.wordpress.com

2 pensieri su “CHI SIAMO

  1. mauro in ha detto:

    Siamo stati veramente soddisfatti sia dei patti tipici che dell’atmosfera!!
    Complimenti!!!
    Mauro Suffia e Cristina
    22.03.2013

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